RASSEGNA STAMPA

(Youtg.net, marzo 2024)
Giornata mondiale della poesia: la rivista sarda Erbafoglio rappresenterà l'Italia

Washington DC: la rivista sarda di cultura poetica Erbafoglio rappresenterà l'Italia alla giornata mondiale della poesia del 21 Marzo 2024La rivista sarda Erbafoglio (https://www.erbafoglio.it) è stata chiamata a rappresentare il nostro paese e i poeti di lingua italiana all'importante evento riconosciuto dall'Unesco come Dia mundial de la poesia / World Poetry Day Festival, organizzato dalla "George Mason University" università USA di Washington DC, capofila di un evento internazionale che riunisce molte altre università in tutto il mondo e vede protagonista e promotore lo scrittore, poeta e docente universitario Rei Berroa. Durante l'intera giornata di giovedì 21 marzo, oltre 500 poeti contemporanei leggeranno poesie in diretta o video registrate sulle maggiori piattaforme online, in una maratona ininterrotta di 24 ore che coinvolge ben 52 Paesi tra i quali Polonia, Spagna, Inghilterra, Francia, Italia, Germania, Stati Uniti, Perù, Repubblica Dominicana, Uruguay, Argentina, Marocco, Costa Rica e molti altri ancora. Unici partecipanti dall'Italia, i poeti e redattori del gruppo di Erbafoglio, che rappresenteranno il nostro paese con un particolare intervento video di reading poetico in diretta dalla Sardegna a Washington DC.

La partecipazione di Erbafoglio
Erbafoglio presenterà nello World Poetry Day Festival un video inedito di 30 minuti, diretto dal regista indipendente Tore Manca e prodotto da Mater-ia, che è stato registrato per l'occasione presso il centro di aggregazione culturale May Mask di Cagliari e rappresenta, a detta degli stessi curatori del festival, una new form of poetry rispetto al classico reading, anche grazie al supporto di una soundtrack elettronica creata dal Magnetica Ars Lab (LINK (
https://www.magnetica.org) che si fonde con le voci dei poeti che si alternano durante il reading.
Partecipano al video diversi redattori, poeti e scrittori di Erbafoglio: Antonello Zanda, Arnaldo Pontis, Alberto Lecca, Roberto Belli, Fabrizio Raccis, Alessio Liberati e Giovanni Fancello.
L’evento World Poetry Festival sarà visibile online su YouTube a questo LINK
(https://www.youtube.com/live/Kl3GmOHwq5I?si=YuKgyzq4Hwd2JNLp) il 21 marzo e verrà rilanciato nelle pagine social dedicate e nel sito web di Erbafoglio.

https://www.youtg.net/canali/culture/57542-giornata-mondiale-della-poesia-la-rivista-sarda-erbafoglio-rappresentera-l-italia

(Youtg.net, settembre 2021)
La rivista culturale Erbafoglio torna dopo 18 anni: happening all'Exma di Cagliari

CAGLIARI. Venerdì 10 settembre 2021, all'Exma di Cagliari (Via S. Lucifero, 71), alle ore 19, ritorna dopo 18 anni di assenza la rivista di cultura poetica Erbafoglio promossa dall'associazione "Il versante PoiEtico". Partecipano alla manifestazione/happening i redattori della rivista e il poeta occitano Serge Pey – accompagnato dalla performer Chiara Mulas e dalla Brigata Stirner - che in questa occasione proporrà il suo ultimo libro, Storie sarde di animali particolari, di delitti e di speranza”, curato e tradotto da Giovanni Fontana  e pubblicato in Italia dalla Fermenti Editrice.
ERBAFOGLIO aveva interrotto le sue pubblicazioni nel 2003, con un numero dal titolo “Aria” mai stampato ma graficamente concluso. In questa occasione sarà presentato quel numero “Aria” e uno nuovo, intitolato “VentiVentuno”, che segna l’inizio di un percorso che promette eventi e interventi poetici nell’immediato futuro e che ritrova una redazione composta da Antonello Zanda, Alberto Lecca, Roberto Belli, Duilio Caocci, Giovanni Fancello, Alessio Liberati, Arnaldo Pontis, Laura Stochino, Betty Collu, Caterina Martis, Tore Deiana, Antonello Carta, Antonello Gasole, Rosaria Lasio, Maria Luisa Migliavacca. In realtà alcuni poeti della redazione hanno continuato a lavorare in questi ultimi anni e hanno costruito relazioni con altri scrittori importanti come Jack Hirschman che ricorderemo in questa occasione con un tributo speciale nella rivista e durante la presentazione. Ospite di eccezione è Serge Pey, uno degli autori più in vista della cosiddetta  “Poesia d’Azione”, teorico della poesia contemporanea e attivissimo, sulla scena sarda e internazionale, anche per il suo costante e provocatorio impegno civile e politico. (Redazione, 08 Settembre 2021)

https://www.youtg.net/canali/eventi/erbafoglio-2021

(sardegnaeventi24)
IL RITORNO DI ERBAFOGLIO, UN EVENTO/READING VENERDÌ A CAGLIARI
La rivista poetica sarà presentata alle 19 all'Exma, alla presenza di Serge Pey. In programma l'omaggio di Alberto Lecca a Jack Hirschman.

Mancava da 18 anni. Ora la rivista di cultura poetica “Erbafoglio”, dopo l’interruzione delle pubblicazioni nel 2003, riappare per mano dell’associazione “Il versante PoiEtico”. Galeotto fu un recente incontro tra gli storici collaboratori. “Ci è venuto in mente di riprendere il numero non andato in stampa e tutti si sono dimostrati entusiasti di tornare a pubblicare”, racconta per la redazione Antonello Zanda. “Abbiamo pensato anche di presentare un numero nuovo, “VentiVentuno”, e di farlo in un evento con tutti i redattori e di includere un tributo al poeta Jack Hirschman, che ha avuto una lunga collaborazione con Erbafoglio e con alcuni di noi.
L’appuntamento è per le 19 di domani, all’Exma di Cagliari (in via San Lucifero 71, ingresso con green pass), con un ospite di eccezione: il poeta occitano Serge Pey. La penna di Tolosa è uno degli autori più in vista della cosiddetta “Poesia d’Azione”, teorico della poesia contemporanea e attivissimo sulla scena sarda e internazionale, anche per il suo costante impegno civile e politico. Domani sera sarà accompagnato dalla performer Chiara Mulas e dalla Brigata Stirner e parlerà dell’ultimo libro, intitolato “Storie sarde di animali particolari, di delitti e di speranza”, curato e tradotto da Giovanni Fontana e pubblicato in Italia dalla Fermenti Editrice.
Zanda testimonia una dirompente voglia da parte di tutti di riprendere in mano la rivista: “Domani sera vedremo quale sarà la risposta del pubblico e ci servirà per continuare a progettare il futuro. Per ora abbiamo avuto un inaspettato riscontro di interesse persino da parte di persone che non avevano partecipato all’esperienza ma, apprendendo la notizia, ha manifestato un sincero entusiasmo. Tra questi l’attore Tino Petilli, in scena questi giorni con il Re Lear“.
Il nuovo numero di Erbafoglio, “VentiVentuno”, dà il via a un percorso  di interventi poetici con la forza di una redazione composta da Alberto Lecca , Roberto Belli, Duilio Caocci, Giovanni Fancello, Alessio Liberati, Arnaldo Pontis, Laura Stochino, Betty Collu, Caterina Martis, Tore Deiana, Antonello Carta, Antonello Gasole, Rosaria Lasio, Maria Luisa Migliavacca e Antonello Zanda. (Manuela Vacca, sardegnaeventi24)
https://sardegnaeventi24.it/notizie/il-ritorno-di-erbafoglio-un-evento-reading-venerdi-a-cagliari/

PENNE ARMATE RIVISTA (sabato 11 settembre 2021)
Serge Pey infiamma il pubblico dell'Exma di Cagliari
Torna dopo 18 anni di pausa la rivista di cultura poetica Erbafoglio promossa dall'associazione Il Versante Poietico:
Una serata poetica incredibile ieri sera all'Exma di Cagliari (via S. Lucifero, 71) dove Serge Pey e Chiara Mulas introdotti da Alberto Lecca e Antonello Zanda hanno letteralmente bruciato i fogli della poesia, un atto rivoluzionario e poetico. Serge Pey è un poeta e scrittore francese di fama internazionale, attivissimo sulla scena continua a citare nei suoi testi la sua amata Sardegna, come nel suo ultimo libro "Storie Sarde" edito Fermenti Editrice, 2021, che racconta degli abitanti di Nurine nell'entroterra sardo, storie di fantasmi e dell'assurdo che ricordano molto i contus de forredda, così introduce il libro Arnaldo Pontis della Brigata Stirner che insieme a Roberto Belli accompagnano la serata con musiche elettroniche suggestive.
La poesia di Serge Pey è una poesia impegnata dal potere forte, lo sciamano-poeta che guarda al futuro, che denuncia il decadimento culturale e civile, sono versi toccati i suoi che graffiano l'anima e colpiscono forte lo spettatore lasciandolo con il fiato sospeso. Letture alternate alla lingua francese e all'italiano dove Pey con la sua voce calda e intensa si alterna ritmicamente a quella decisa ed efficace di Chiara Mulas, un suggestivo duetto che ha lasciato tutti stupefatti, l'applauso lungo e caloroso dei tanti spettatori che nonostante la pioggia hanno affollato l'Exma ne ha dato conferma. Purtroppo alcuni hanno dovuto rinunciare allo spettacolo a causa delle norme covid-19 che hanno permesso l'ingresso soltanto ad una cinquantina di spettatori.
La serata è stata dedicata soprattutto al grande Jack Hirschman scomparso di recente, amico di Serge Pey, lo scrittore americano ha avuto modo di collaborare anche con gli amici della redazione di Erbafoglio e i poeti presenti in sala. A chiudere la serata un breve reading poetico con alcuni membri della redazione e dei suoi collaboratori con: Alberto Lecca, Antonello Zanda, Michele Licheri, Duilio Caocci, Giovanni Fancello, Alessio Liberati, Tore Deiana, Antonello Carta, Antonello Gasole.
La rivista Erbafoglio è tornata sulla scena sarda presentando il numero che restò sospeso in quel lontano 2003 dal titolo: Aria, stampato nel formato e nella veste grafica di allora segna un'importante ritorno! ecco la redazione al completo: Antonello Zanda, Alberto Lecca, Roberto Belli, Duilio Caocci, Giovanni Fancello, Alessio Liberati, Arnaldo Pontis, Laura Stochino, Betty Collu, Caterina Martis, Tore Deiana, Antonello Carta, Antonello Gasole, Rosaria Lasio, Maria Luisa Migliavacca.
(
Fabrizio Raccis)

https://pennearmaterivista.blogspot.com/2021/09/serge-pey-infiamma-il-pubblico-dellexma.html?m=1



L'Unione Sarda (3 maggio 2003)
PREMONIZIONI
Bentivoglio, Man Ray, Miccini, De Vree... Erotismo passione e infine bombe: versi e immagini su una catastrofe ancora imminente

di Annamaria Janin

L'estate scorsa, quando è uscito il numero 23/24 della rivista di cultura poetica Erbafoglio, l'impressione è stata di un ulteriore salto di qualità rispetto ai numeri precedenti. Che a loro volta avevano rivelato una costante tendenza al miglioramento, maturata nel corso dei 15 anni di vita del periodico. Quest'ultimo numero, dedicato all'evento fuoco, è evidentemente una di quelle occasioni in cui l'arte rivela la sua valenza premonitrice e addirittura profetica. Infatti, mentre il progetto editoriale relativo appunto a quest'evento era in gestazione (previsto in prima battuta nell'ottica del "fuoco erotico, delle passioni brucianti, delle incandescenze estetiche") è stato surclassato da quell'altro, imprevisto e sconvolgente evento che rimarrà nella storia come un tragico dies a quo: l'11 settembre 2001.
Erbafoglio è uscito un po' in sordina, rimanendo per diversi mesi in ombra: sia perché i lettori di poesia non sono solitamente molto numerosi, meno che mai quando si ambisce ad una dimensione prevalentemente sperimentale; sia perché forse eclissato da altre pubblicazioni più rispondenti ad un'esigenza di gradevolezza e conformità formale con le riviste più accreditate, di cui si è arricchito negli ultimi tempi il panorama dei periodici isolani. Che va rivelando una notevole vivacità editoriale: in particolare con le giovani ma ormai ampiamente collaudate Ziqqurat e Arte Architettura Ambiente, e con la recentissima Nae.
Sta di fatto che nel marzo scorso - mentre l'inizio della guerra molto annunciata appariva ancora quasi sospeso all'idea di un miracolo - si sono tenuti due di quegli appuntamenti di lettura poetica, con supporto di musica elettronica, che secondo una tradizione ormai collaudata sanciscono con una sorta di battesimo rituale il distacco di ciascun numero dall'équipe redazionale e dai collaboratori. Risarcendo così i pochi ma fedelissimi lettori di una certa "rilassatezza" nella periodicità: in parte dovuta alle tante difficoltà pratiche ed economiche che la redazione incontra nella realizzazione di ogni numero, ma in parte anche motivata dalla volontà di mantenersi in un certo senso più hobbisti che professionisti, cioè sostanzialmente liberi: liberi nella definizione autonoma delle loro scelte culturali ma anche liberi nella gestione dei tempi necessari alla riflessione.
Durante il primo appuntamento (un coinvolgente reading nella sede cagliaritana della società "Umanitaria" mentre già incombeva un'atmosfera di catastrofe incombente) la cieca mostruosità delle guerre è penetrata con forza nelle orecchie negli occhi nel cuore nel cervello degli intervenuti. Quanto alla seconda presentazione al pubblico, nella libreria milanese "La Stazione di Perpignan" in occasione della Giornata internazionale della poesia, non può passare inosservata un'altra coincidenza: in quella stessa data si consumava il primo giorno di bombardamento conclamato in Iraq.
Entrando almeno parzialmente nel merito di quello che ho definito come un evidente salto di qualità, mi limito alla scelta delle immagini che si alternano praticamente in tutte le pagine, anche come sfondo dei testi letterari, in una miscellanea densa e complessa. Che sposa significative foto pubblicitarie a celeberrime icone dell'arte (le foto in cui Man Ray immortala l'ambigua bellezza di Meret Oppenheim, musa dei surrealisti oltreché artista in prima persona) a particolari di fermo-immagine tratti da emblematiche sequenze che appartengono ormai alla storia del cinema (Zabriskie Point di Antonioni).
È proprio questa ininterrotta successione di immagini che crea una sorta di oppressione da ridondanza che enfatizza lo stato di confusione visiva in cui versa la nostra società. Risultando assolutamente funzionale a quella caratteristica epocale sostanzialmente "mediatica" che hanno ormai assunto le guerre della contemporaneità, dove diventa sempre più difficile conoscere ciò che accade e distinguere il reale dal virtuale, la verità dalla menzogna.
Tra le immagini di artisti, una delle più sconvolgenti mi sembra il piccolo mappamondo che Mirella Bentivoglio ha trasformato in un ciondolino appeso ad una targhetta con la scritta: fragile. Con un'operazione sul piano comunicativo molto efficace proprio per il suo deliberato understatement concettuale che veicola immediatamente quel senso di allarme che ha pervaso tutti dopo l'11 Settembre. E colgo l'occasione per ricordare l'adesione di altri storici rappresentanti della poesia visuale, come Eugenio Miccini e Stelio Maria Martini. Che, assieme ad altri celebri nomi (Luca Patella, Jack Hirschman) ne costituiscono il fiore all'occhiello, confermandone da un lato la tendenza ad una sempre maggiore apertura verso l'esterno. Cui corrisponde una confortante reciprocità di attenzione e di consenso, da parte degli operatori esterni, verso la produzione culturale isolana che punti a livelli qualitativamente alti, cimentandosi in ambiti non scontati e perciò tutt'altro che facili.



www.manifestosardo.org (luglio 2007)
Poesia Visiva, Eugenio Miccini e il fuoco di Erbafoglio
di Alessio Liberati

La recente "scomparsa" di Eugenio Miccini - le virgolette hanno ancor più senso per chi, come lui, ha lasciato il segno - pone l'accento, se ve ne fosse ancora bisogno, su uno dei più importanti movimenti di risonanza internazionale espressi dall'arte italiana nel '900: la Poesia Visiva, di cui Miccini fu protagonista di primo piano. Fu proprio lui nel '63, insieme a Lamberto Pignotti, a coniare il termine "poesia visiva", che da allora è stato adottato in Italia e nel mondo.  
Chi scrive ebbe con lui un rapporto epistolare-telefonico, ma non per questo meno fruttuoso, perché portò alla partecipazione dell'artista a un importante numero della rivista di cultura poetica Erbafoglio, edita a Cagliari dal 1988 al 2003 (ma questa non è l'unica traccia che Miccini lasciò in Sardegna: qualcuno ricorderà la sua partecipazione alla mostra  Canned Art, a cavallo tra il '79 e l'80, all'Arte Duchamp di Cagliari). Quel numero era incentrato sul tema del Fuoco e venne concepito all'indomani dell'11 settembre 2001, il che diede al tema una luce e una gravità particolari. Miccini rispose subito, con tre opere, all'appello di Erbafoglio (e come lui risposero altri grandi nomi delle neovanguardie verbo-visive e dell'arte concettuale: Mirella Bentivoglio, Stelio Maria Martini, Luca Maria Patella).
Tre opere - oggi visibili anche nel web, nell'
archivio di poesia visiva di Erbafoglio - in linea con le istanze della Poesia Visiva, un movimento che si distingueva e si distingue dalle precedenti avanguardie verbo-visive - Futurismo, Dadaismo, Lettrismo, Poesia Concreta, etc - per la sua (usando le parole dello stesso Miccini) "vocazione dichiaratamente 'ideologica', cioè per una battaglia delle idee".
Nella società tecnologica e nella civiltà dell'immagine, la poesia visiva non poteva non fare i conti con l'uso di quel "neo-volgare", già diffuso negli anni '60, che nei linguaggi dei mass-media (pubblicità, giornali e oggi anche i siti web, le email e i videomessaggi) associa sempre di più la parola all'immagine. Ma non si può parlare semplicemente di "poesia con le immagini" o di "immagini con le parole".
Prima di tutto perché si tratta di una sintesi e di una complementarità tra il piano verbale e quello visivo, l'uno indispensabile all'altro nella fruizione dell'opera; il destinatario è quindi costretto a una lettura simultanea  dei due piani, in cui il tutto prevale sulle singole parti e il risultato non è la semplice somma degli addendi.
Poi perché spesso quella sintesi ha un altro valore aggiunto, cioè quella “battaglia delle idee” di cui parla Miccini: la poesia visiva, fa notare Pignotti, “ironizza, contesta, critica e tende a capovolgere gli aspetti più negativi propri della società tecnologica e della civiltà dell'immagine” ed è “proprio la migliore ritorsione contro l'abuso delle immagini(..) nel rispetto della legge del contrappasso: quel che è fatto è reso”. La poesia visiva può allora rappresentare in sostanza “una merce respinta al mittente”, una sorta di “contropubblicità”, di risposta al “rumore dei media”. Miccini afferma: "provenendo io dalla letteratura...ho avvertito agli inizi degli anni '60 che le parole non mi bastavano più, che esse risuonavano beffarde e incapaci di sopravvivere al rumore e alle ridondanze dei linguaggi"
A Firenze, dove nasce nel 1925, Miccini compie studi umanistici e inizia la sua attività letteraria, collaborando con varie riviste, tra le quali “Quartiere”, “Letteratura”, “Il Menabò”. Uno dei suoi lavori di poesia lineare è la raccolta "Sonetto Minore", che Mario Luzi gli pubblica nella collana di poesia della Vallecchi.
Le sue prime prove di poesia visiva risalgono al 1962. Nel 1963 fonda, insieme a poeti, musicisti e pittori - tra cui Lamberto Pignotti, Luciano Ori, Giuseppe Chiari - il Gruppo '70 e partecipa al Gruppo '63, iniziando l'esperienza della Poesia Visiva. E' intensa la sua attività durante tutti gli anni '60, con l' organizzazione di mostre, spettacoli, dibattiti e pubblicazioni sulla poesia visiva. Nel 1969 fonda a Firenze il Centro Tèchne, dirigendone la rivista omonima e i “quaderni” dedicati alla poesia visiva, al teatro, al dibattito culturale di quegli anni.
Negli anni '70 partecipa al Gruppo Internazionale di Poesia Visiva (o Gruppo dei Nove: Alain Arias-Misson, Jean-François Bory, Herman Damen, Paul De Vree, Eugenio Miccini, Lucia Marcucci, Luciano Ori, Michele Perfetti, Sarenco) e dirige con Sarenco la seconda e terza serie della rivista Lotta Poetica.
Nel 1983 fonda il Gruppo Logomotives con Arias Misson, Blaine, Bory, De Vree, Sarenco e Verdi. È invitato nelle più importanti mostre internazionali (quattro volte alla Biennale di Venezia) e i suoi lavori figurano in molte collezioni pubbliche. Ha pubblicato oltre settanta libri di carattere creativo e di saggistica; in particolare Miccini è tra i più importanti autori italiani di libri d'artista.
Il suo nome resterà legato alla Poesia Visiva e all'attualità di quel movimento. Nel'97 Miccini scrive: "Non si possono confinare quelle esperienze in quel preciso momento storico" (gli anni '60)."Siamo convinti che la nostra tensione ideologica, il nostro riscatto siano ancora legittimi nei confronti di una civiltà che non è affatto mutata e che anzi ci sembra ancor più imbarbarita". Come non dargli ragione..




L'Unione Sarda (8 maggio 2001)
Una mostra a Cagliari
TRENTA PENNELLI IN PUNTA DI POESIA  ( download versione pdf )
di
Maria Dolores Picciau

In tredici anni la rivista di poesia Erbafoglio ha rappresentato in Sardegna un luogo discreto e appartato in cui il pensiero ha potuto abbandonarsi alle emozioni e al fascino della parola. In tempi di magra, per poter proseguire le pubblicazioni la rivista ha chiesto aiuto a un nutrito gruppo di artisti, ventiquattro in tutto, che nell’ultimo numero nella rubrica "tabula rasa" hanno realizzato opere inedite sul tema dell’acqua.
Poesia e arte figurativa si incontrano perciò in un allestimento facilmente fruibile alla G 28 di Cagliari sino al 9 maggio, con i contributi di Gianni Atzeni, Gaetano Brundu, Erik Chevalier, Rosanna D’Alessandro, Attilio Della Maria, Antonello Dessì, Angelo Liberati, Dionigi Losengo, Italo Medda, Gigi Musa, Antonello Ottonello, Franco Corrado Pau, Anna Maria Pillosu, Gianfranco Pintus, Danilo Sini, Maria Spissu Nilson, Gemma Tardini, Beppe Vargiu. Vanno anche ricordati i giovani che si sono affacciati più recentemente nel mondo dell’arte, con risultati talvolta apprezzabili, Alessandro Meloni, Efisio Niolu, Fabio Saiu, Grazia Sini, Monica Solinas e Pia Valentinis. Le opere inserite in un allestimento volutamente minimale si possono sfogliare come libri e sono abilmente giocate in infinite varianti sul tema dell’acqua o sul concetto di tabula rasa o poesia. Alcuni artisti utilizzano la pittura come strumento privilegiato, altri lo alternano con altri mezzi espressivi o si servono di tela, terrecotte, carta riciclata, materiali che vanno ad ibridarsi nel contesto generale dell’opera.